Da dove proviene l’argento utilizzato per coniare le #monete di re e imperatori, circolante in Toscana tra il VII e il XII secolo?
Il distretto delle Colline Metallifere, situato nel settore centro occidentale della regione e ricco di giacimenti di solfuri polimetallici, ha avuto un ruolo nell’estrazione dell’argento per la monetazione nel Medioevo?
Il lavoro svolto da Cristina Cicali, assegnista di ricerca nel progetto ERC nEU-Med, si propone di rispondere proprio a queste domande. Attraverso un’indagine approfondita dei reperti di Vetricella e degli assemblaggi numismatici provenienti da altri scavi o collezioni museali, Cristina ha catalogato circa 200 monete, avviando anche un campionamento dettagliato di alcuni reperti selezionati per l’analisi archeometrica. Tra questi, p-XRF, SEM-EDS e indagini isotopiche, quest’ultima nel tentativo di risalire all’origine del minerale d’argento. L’archeologia sperimentale costituisce l’ultima fase di questa ricerca. L’obiettivo è quello di ricreare diverse leghe rame-argento in tondelli, con una composizione analoga a quella delle monete esaminate, così da analizzare le diverse tessiture interne delle leghe risultanti dalle varie tecniche di produzione utilizzate.