La fotografia aerea storica e la fotogrammetria digitale

Le fotografie aeree storiche, soprattutto se anteriori agli anni Cinquanta del secolo scorso, sono un’ottima fonte per ricostruire l’evoluzione dei paesaggi e scoprire il loro potenziale archeologico. Sebbene già a partire dalla fine del XVIII secolo le pianure della maremma settentrionale, caratterizzate dal latifondo, siano state oggetto costante di bonifica idraulica, avvenuta per prosciugamento o per colmata, attività che inevitabilmente ne hanno alterato l’aspetto naturale, è la riforma agraria del 1950 che ha provocato le trasformazioni più radicali. Con la politica dell’appoderamento il latifondo è stato frantumato, con la conseguente diffusione dell’insediamento sparso e una totale geometrizzazione dello spazio rurale.

Inoltre, la meccanizzazione agricola – il cui lento e graduale sviluppo è avvenuto a partire dagli anni ’20 e poi esploso negli anni Cinquanta del Novecento – e la specializzazione delle produzioni di mercato (viti, alberi da frutta e cereali) hanno cambiato completamente il modo di lavorare la terra. Studiare le fotografie scattate prima di questi profondi cambiamenti ci permette di acquisire informazioni molto differenti sul paesaggio.

I fotogrammi esaminati per gli scopi del progetto ERC nEU-Med sono stati scattati dall’IGM (Istituto Geografico Militare) durante i voli del 1938 e 1940-41 e coprono l’estenzione del territorio del progetto. Gli scatti hanno proprietà fotogrammetriche, possono cioè essere utilizzati, attraverso appositi strumenti, per ottenere la visione stereoscopica del territorio (effetto tridimensionale) e ricavare misurazioni conformi alla realtà. Con la fotogrammetria analogica, la tridimensionalità di una scena è apprezzabile attraverso l’utilizzo dello stereoscopio, purché si utilizzino due fotogrammi con una sovrapposizione almeno del 60%.

L’approccio innovativo  dell’attività di ricerca  sviluppata da nEU-Med è l’uso dei fotogrammi storici all’interno di software di fotogrammetria digitale di recente sviluppo, per ottenere dei modelli digitali del terreno (nuvole di punti) del paesaggio fotografato negli anni ‘38-‘41 (Fig.1).

(Fig.1)

Questi modelli offrono informazioni sulla morfologia del terreno di quel periodo che può essere confrontata con la morfologia attuale,  e può evidenziare  le eventuali modificazioni che sono il frutto di un’intensa attività di sfruttamento agricolo e industriale avvenuto negli ultimi 80 anni.

Il metodo sviluppato dal progetto nEU-Med è utilizzabile per la valutazione dell’impatto che i cambiamenti topografici, naturali e antropici, hanno avuto e possono avere sul record archeologico, è ad esempio possibile  misurare il cambiamento morfologico del terreno in corrispondenza dei siti attestati ma non scavati o valutare le dinamiche di dispersione dei materiali rinvenuti dalle indagini di superficie nel terreno (Fig.2).

(Fig.2)