Un carbone, fragile e piccolo, se sepolto nei sedimenti archeologici si preserva per millenni. Con un microscopio ottico a luce riflessa, è possibile osservare la struttura anatomica del legno, “fossilizzata” nel carbone, e risalire alla pianta di origine. Con 3112 carboni dal sito archeologico di Vetricella siamo riusciti a ricostruire la storia dei boschi nella Toscana meridionale tirrenica, tra Alto e Basso Medioevo: il tipo di bosco, gli usi produttivi (ceduo composto e pascolo) e le trasformazioni avvenute. Mauro Buonincontri, assegnista di ricerca del progetto nEU-Med, ci mostra come forme e tradizioni attuali del paesaggio agrario e silvo-pastorale del territorio di Scarlino siano eredi di usi del territorio avviati più di mille anni fa.