I manufatti metallici, siano essi in ferro, lega di rame o piombo, presentano diverse problematiche metodologiche e di conservazione rispetto ad altre classi di materiali archeologici e, sebbene non offrano sempre i necessari appigli cronologici come quelli offerti da consolidate seriazioni ceramiche, possono comunque fornire una visione significativa su altri aspetti della vita quotidiana e sulle pratiche tecnologiche portate avanti in epoche passate. Nella short interview seguiremo Alexander Agostini, assegnista di ricerca nel progetto ERC nEU-Med, nel suo studio degli oltre 1.500 reperti metallici documentati presso il sito altomedievale di Vetricella.
Il lavoro è iniziato sul campo con la registrazione spaziale con stazione totale di ogni singolo reperto metallico, seguita dalla documentazione dei manufatti, dalla creazione di specifici raggruppamenti tipologici e infine da una dettagliata ricerca comparativa. L’analisi non invasiva di una parte del repertorio metallico è stata effettuata mediante radiografia, una tecnica rapida e non distruttiva, che ha permesso di confermare l’interpretazione iniziale e di ottenere una migliore caratterizzazione e descrizione tecnologica di ogni manufatto.